Sono nata a Verona l’11 marzo del 1981, figlia primogenita di Nando e Concetta.
Ho trascorso la mia infanzia a Parona con mio fratello Paolo, più giovane di me di qualche anno.
Dopo il liceo scientifico, mi sono laureata all’Università di Bologna in Economia, con un anno di Erasmus a Londra.
Il mio senso di responsabilità e la mia voglia di mettermi in gioco per costruirmi una mia professione, mi hanno poi spinto a diventare una libera professionista per una compagnia di assicurazioni, con la quale tutt’oggi lavoro.
Ho conosciuto la politica tra i banchi delle superiori e all’Università, affiancata da amici volenterosi che come me hanno fatto parte di tante associazioni culturali.
A ispirare il mio modo di fare politica è stato mio padre Nando, che mi ha insegnato a leggere tra le righe degli avvenimenti e delle dichiarazioni, seguendo le tracce dei fatti e della storia.
E poi mia madre Concetta, dalla quale ho imparato che spesso i conflitti nascono da incomprensioni e che la mediazione comincia dal capire le ragioni dell’altro.
Il Preside della mia Facoltà all’università mi ha mostrato come dipanare le situazioni complesse, insegnandomi ad avere una capacità di analisi dei conflitti che anche oggi mi rende comunque ottimista davanti ad ogni difficoltà politica.
Sono iscritta al Partito Democratico da molti anni, impegnandomi in prima persona per migliorare la qualità di vita di Verona, la città in cui ho scelto di continuare vivere.
Grazie a Donata Gottardi, Stefania Sartori e a tante persone presenti alla Conferenza delle Donne del Partito Democratico ho incontrato la forza delle donne, quella forza incredibile che non vuole essere silenziosa accettazione di uno stato di non-diritti, di non-rispetto, di non-lavoro.
“Ho capito che senza le donne nei luoghi di decisione non ci potranno essere politiche eque, non potrà esserci ricambio, non ci potrà essere rinnovamento, non ci potrà essere la loro forza, la sola che può far crescere in modo sostenibile questo paese.
Vorrei che le donne di Verona fossero libere di essere madri e lavoratrici, che la loro concretezza e le loro capacità fossero messe a sistema con le grandi risorse di questa città.”
E quindi il 13 Febbraio 2011 sono scesa orgogliosamente in Piazza Brà con migliaia di donne e uomini di questa città, ed insieme abbiamo risposto all’appello di “Se Non Ora, Quando?” gridando: “Ora!”.
Nel novembre 2007 sono stata nominata componente del Consiglio di Amministrazione di AMIA, la società per i rifiuti e l’igiene urbana di proprietà del Comune di Verona che opera anche in circa 60 Comuni della Provincia.
Questa è stata un’esperienza per me molto formativa, che mi ha permesso di comprendere come sia possibile raggiungere importanti obiettivi con la determinazione e il lavoro quotidiano.
Mi sono quindi battuta perchè non venisse riattivato un inutile e costosissimo inceneritore a San Giovanni Lupatoto, ed oggi sono felice di poter dire che Verona è una città virtuosa, con un ciclo di rifiuti sostenibile.
Gli amici che ho a Verona, mi hanno dimostrato che questa città può essere aperta e internazionale, contemporanea ed allegra, vivace e vitale. In piccoli frangenti lo è stata, ma occorre impegno per rendere questi avvenimenti da episodici a ricorrenti e caratterizzanti per la città.
Da qualche anno sono sposata con Stefano Ceschi, con il quale vivo dal 2007 agli Orti di Spagna.